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By Marghe 

lunedì 16 marzo 2009

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ITALIANS - "Farewell, Washington"

Di Veronica Lenzi

photo © kevindooley CC:Attribution

Oggi Washington è grigia e fredda, tira un vento leggero e si vede poca gente in giro. Il sabato mattina, da queste parti, è caratterizzato dal rito della colazione fuori, con i cafè straripanti di gente dal naso rosso e dalle mani intirizzite che chiacchiera animatamente del tempo, delle tasse e di politica. Nelle giornate calde si comincia già a sentire il profumo dei ciliegi, per cui questa città è famosa, e il vento laminato diventa una piacevole brezza che induce a lunghe passeggiate.

È così che voglio ricordarmi di questa capitale bianca e gentile, che mi ha dato molto e che sicuramente mi mancherà. Se mai doveste passare di qui, vi suggerisco di considerare la visita ai monumenti come una lunga passeggiata. Non datevi tempi precisi, perché il ritmo elegante ma straordinariamente lento della città non vi sarà d’aiuto. Lasciatevi sorprendere da quel che troverete sulla via: molte delle cose più interessanti di DC sono all’aperto e non vi faranno sospirare per lunghe code o ambienti soffocanti. Seguite la folla, che al contrario di altre città americane è spesso composta da persone che viaggiano verso luoghi di cultura o eventi, piuttosto che uffici. Potreste trovarvi ad entrare in un edificio dove si tiene un dibattito gratuito con la partecipazione di Hillary Clinton, oppure, a una cifra modica per noi europei, è possibile riusciate a infilarvi ad un concerto della Filarmonica del Kennedy Center al quale Obama assiste in prima fila.
...

I musei sono molti, e per ogni gusto: si va dall’impressionante complesso dei Musei Smithsonian, che comprendono tutto lo scibile storico, dall’antichità all’arte moderna, fino all’Air and Space Museum, meraviglioso per gli appassionati del volo e dello spazio, e ancora allo Spy Museum, dove è possibile partecipare alla simulazione di un’operazione della CIA in un remoto paese asiatico. Non vivete questi gioellini con l’occhio del turista, ma accompagnateli a qualche chiacchiera seduti sui gradini della Libreria del Congresso o mescolateli a un aperitivo in un jazz club. I ristoranti di Washington sono mediamente abbastanza costosi, ma lo stesso non è vero per le caffetterie e i locali…una buona versione della guida Lonely Planet può essere la vostra migliore compagna.

Venite dunque in città con amici, fidanzati, amanti con cui vi piace chiacchierare perché, questo bisogna ammetterlo, DC è la città della retorica e del parlato, e la cosa condiziona persino un semplice viaggiatore di passaggio. Nulla qui è ingessato, ma tutto è fluido, deliziosamente nascosto, a volte. Insomma, una città per astuti esploratori urbani.

A presto, con nuovi pensieri, questa volta sviluppati sotto il sole della California.

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