Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo assistito alla quotidiana messa in onda, da un lato, della tragedia della famiglia Englaro e, dall’altro, dei continui diktat da parte del governo e dei suoi ministri su quella che è definita “la difesa della vita”, del tutto incuranti del reale significato di questa immensa tragedia, del tutto incuranti della volontà di Eluana, ripetutamente messa in disparte, celata e coperta.
Ed oggi, dopo la morte di Eluana, cosa accade? Abbiamo un governo in completa deriva dispotica che, anziché legiferare nella tutela e nella difesa dei diritti dei cittadini, preferisce concentrarsi sulle parole della Santa Romana Chiesa, negando ogni forma di sospensione della nutrizione e idratazione artificiale. Abbiamo un’opposizione che, nonostante il cambio di guardia, fatica a trovare quell’unità e quella chiarezza di idee che si richiede ad un partito di opposizione e che riunisce posizioni molto diverse, dai radicali pronti ad una sospensione sempre consentita sino a quelle della coppia Bianchi-Rutelli molto più vicine al ddl del governo: riuscirà Franceschini a dare forza e unità ad un partito ormai allo sbando?
Mentre il governo dibatte, molti dei paesi più sviluppati al mondo - ai quali qualche volta vorremmo assomigliare - hanno già leggi sul testamento biologico degne di paesi sviluppati, capaci di rispondere alle esigenze e necessità dei propri cittadini, garantendone e tutelandone i diritti. Ma anziché prenderli come modelli preferiamo ignorarli.
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