Di Margherita Marchioni
Il rispetto per l’ambiente deve essere insegnato e il Comune di Castel Maggiore ha deciso di farlo partendo da un condominio, quello di via Parri 38, referente del progetto “Condomini Sostenibili 2008”. L’Assessorato all’ambiente e la società ferrarese “Punto 3”, che si occupa di sviluppo sostenibile, hanno infatti organizzato una serie di incontri con i cittadini residenti nel condominio, volti alla divulgazione delle buone pratiche ambientali in ambito domestico. E’ stata data loro la possibilità di partecipare a vere e proprie lezioni riguardanti i comportamenti corretti dal punto di vista ambientale orientati al risparmio.
Prima dell’inizio del progetto, è stato analizzato l’edificio, per stabilirne le caratteristiche e individuare punti di forza e di criticità della struttura relativi a consumi e impatti. I dieci piani del condominio ospitano 105 persone, con relativi appartamenti, garage e cantine. Ad ogni famiglia è stato distribuito un questionario, per capire quali siano le buone pratiche ambientali già in uso e quali, invece, siano carenti.
La prima area di indagine su cui si è indagato è il consumo di prodotti biologici. I risultati non sono entusiasmanti: è emerso che il 41 percento delle famiglie del condominio di via Parri compra raramente frutta e verdura biologiche, mentre il 33 percento non lo fa mai. Gli altri prodotti biologici, come latte e biscotti, vengono acquistati solo dall’11 percento delle famiglie. I motivi di questo scarso acquisto sono fondamentalmente due: il “costo elevato”, principalmente, e “il sospetto che non siano veramente biologici”. I prodotti equo-solidali, invece, non vengono acquistati mai (33%) o raramente (41%) soprattutto a causa della scarsa conoscenza che i condomini hanno su di essi. C’è inoltre chi non si fida e chi li ritiene troppo costosi o difficili da reperire.
Passando al tema dell’energia, tutti i partecipanti hanno fatto acquisti finalizzati al risparmio. La quasi totalità dei partecipanti (22 su 26 questionari compilati) ha acquistato elettrodomestici in classe A e lampadine a basso consumo, mentre molti condomini acquistano pile ricaricabili, riduttori di flusso e termostati o termovalvole. La situazione sembra quindi in miglioramento, in quanto le persone sono interessate ad investire nel risparmio energetico.
Sono scarsamente conosciuti, invece, i marchi di certificazione Ecolabel ed FSC (Forest Stewardship Council), che garantiscono la sostenibilità di mobili, elettrodomestici e carta. Passiamo all’acqua: la maggior parte beve acqua minerale in bottiglia di plastica che è la modalità di distribuzione con peggiore impatto ambientale. Una percentuale limitata beve acqua del rubinetto, depurata e non. Nessun condomino usa acqua in bottiglie vuoto a rendere o in taniche, perché, probabilmente, si tratta di una pratica poco diffusa anche in termini di offerta. Chi compra le bottiglie di plastica ammette di farlo solo per abitudine, solo il 29% per il sapore sgradevole dell’acqua di rete. Spiegandone i vantaggi sia economici che ambientali, sarebbe sicuramente possibile convincere molte famiglie a usare acqua del rubinetto.
“L’idea era quella di partire da un nucleo, quello di via Parri, per poter poi estendere il progetto a tutta la città, in caso di esito positivo” dice l’assessore all’ambiente Belinda Gottardi “Volevamo mostrare ai cittadini che se si ha un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente nelle pratiche quotidiane e domestiche, si riesce anche a risparmiare”. I risultati degli incontri verranno presentati martedì 31 marzo alle 21, alla sala dei Cento di piazza 2 Agosto.
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