PLAYLIST della SETTIMANA

Music  

By Marghe 

mercoledì 18 marzo 2009

0

LETTURE: IL COLLEZIONISTA di John Fowles

Di Margherita Marchioni


In questi giorni sto leggendo il mio primo libro di Stephen King - Misery - e mi è tornato alla mente un libro letto alcuni anni fa, per un esame di letteratura inglese, che gli assomiglia soprattutto nell'atmosfera. Si tratta del romanzo del 1963 Il Collezionista, di John Fowles.

Di collezionisti il cinema ne ha inventati parecchi negli ultimi anni. Si va dal film Il Collezionista di Ossa, al  semplice Collezionista passando attraverso tante altre pellicole meno conosciute. Penso, però, che questo libro contenga il mio collezionista per eccellenza. Alla pratica del collezionismo è legata l'idea dell'ossessione.  C'è chi colleziona figurine, chi lo fa con i quadri, chi con i libri. Qualsiasi cosa, in realtà può essere collezionata. Lo sa anche il protagonista di questa storia, Frederick Clegg, impiegato comunale che si trasforma da collezionista di farfalle in collezionista di giovani donne.

...

L'idea sembrerebbe banale e già sentita, ma la particolarità del libro è il suo schema narrativo. La storia è narrata da due punti di vista diversi: prima quello del collezionista, con i suoi desideri e le sue fantasie, seguito da quello della prima "collezionata" - Miranda, una studentessa d'arte incontrata casualmente, che si trova improvvisamente rinchiusa in una stanza di una casa isolata nella campagna. L'idea di Frederick non è quella di fare del male alla ragazza, ma di farla innamorare di lui esaudendo ogni suo desiderio. Unico divieto: la richiesta di essere rimessa in libertà. Miranda alternerà, durante la sua prigionia, momenti di rabbia a sentimenti di pietà per quel carceriere malato che è rimasto l'unica persona con cui parlare. La parola finale tornerà di nuovo a Frederick, che concluderà il romanzo in modo inquietante e del tutto inaspettato. Si tratta in assoluto di uno dei finali meglio costruiti che io abbia mai letto. Il Collezionista non è un libro molto conosciuto, ma l'autore riesce a raccontare l'alternarsi dei ruoli di vittima e cernefice in maniera sobria, senza eccessi di violenza o di linguaggio.

Un thriller che esce dagli schemi e che si basa soprattutto sull'analisi psicologica per creare due personaggi intensi. Consigliato a tutti gli amanti del claustrofobico e del giallo.

Nessun commento: