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By Marghe 

venerdì 3 aprile 2009

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CINEMA - "Watchmen"

Di Margherita Marchioni

Cosa fanno i supereroi in pensione? Muoiono. Sia metaforicamente che letteralmente. E' quello che accade ai personaggi del film di Zack Snyder, regista eclettico e visionario già al cinema con L'alba dei morti viventi e 300. La locandina di Watchmen ("Vigilanti" in italiano letterale), pellicola tratta dalla miniserie fumettistica di 12 numeri vincitrice di un Hugo Award e creata da Alan Moore e Dave Gibbons, potrebbe sembrarvi quella già vista per tanti altri film che narrano di supereroi. Ma questo è il film degli anti-eroi per eccellenza, forse il più bello degli ultimi anni - insieme a Hellboy 2.

In un'America del 1985 in crisi d'identità, nel bel mezzo della guerra fredda con l'URSS e con Nixon ancora al potere, i supereroi di Watchmen si ritrovano all'improvviso a dover fare i conti con la loro identità in dissoluzione. Niente più gloria, niente più battaglie da vincere per il bene della società. Sono stati costretti a togliersi la maschera e a deporre i loro poteri. 

Ma alcuni di loro non lo hanno fatto e continuano a vagare per le strade bagnate di New York, cercando di risolvere il mistero celato dietro la morte di uno dei watchmen più spietati, il Comico. Il fumetto Watchmen - come il film - analizza le contraddizioni del supereroe in costume, ne studia i vizi e i difetti, ribaltando lo schema del fumetto tradizionale. Il rapporto che gli uomini mascherati hanno con la società  è contrastato,  a volte di amore, altre di odio, perché il compito di un watchman è quello di proteggere  il mondo da se stesso. E i fini giustificano i mezzi, qualsiasi essi siano.

Scorre tanto sangue sullo schermo, un po' come in Sin City. I colori, con predominante azzurra, aggiungono qualcosa in più all'atmosfera. 2 ore e 30 di puro fumetto animato potranno stancare chi non ama i graphic novel, ma per tutti gli altri sono minuti di puro godimento.

Aggiungete titoli di testa da urlo e una colonna sonora eccezionale. Watchmen racconta la morte del sogno americano: "Che cosa è accaduto all’America? Che fine ha fatto il sogno americano?”. La risposta del Comico, accingendosi ad aprire il fuoco sulla folla in assetto da guerriglia, è lapidaria: “ Si è avverato. Lo puoi ammirare ora”.

Da Film.it: "Questa magnifica sequenza (titoli di testa) da sola riesce a raccontare tutta la disillusione di un’epoca invece dominata dal terrore della guerra nucleare e dalla perdita di valori comuni. Specchio dell’America degli anni ’80, della sua falsa democrazia in cui domina l’individuo sulla collettività, dove anche gli eroi perdono la loro innocenza e si fanno violenti e insensibili...".

Gustosa nel finale la battuta su Reagan candidato alla Presidenza degli U.S.A.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me questo è stato uno dei più bei film che ho visto da un po' di tempo.
Ho potuto godermelo in alta definizione in un cinema di Modena ed è stato uno spettacolo per la vista e per le orecchie.

Margherita Marchioni ha detto...

Ti confesso che io non l'ho guardato al cinema! (accidenti ai torrent! ;) ) Ma mi è piaciuto da morire ugualmente! Quindi posso immaginare come debba essere al cinema!